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1. Attrezzi
Per
la muratura
Servono quelli usati
comunemente
:
- Cassa da malta
- Secchi
- Frattazzo
- Cazzuole
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Per
dipingere
Si usano pennelli di setola e di pelo, lunghi e flessibili, rotondi e
piatti, con le setole legate con lo spago. I pennelli più delicati, tipo
martora o vajo, sono indicati per le finiture minute.
Possono completare l'attrezzatura:
- pennelli a pettine
- penne di uccelli
- spugne
Le possibilità
espressive che offre la superficie fresca possono anche esulare da interventi
strettamente cromatici, per cui è possibile l'uso di ferri e stecchi per
ottenere graffi, incisioni, lisciature ed altro.
Come tavolozza è utile una superficie impermeabile come una lastra di
vetro (con reticolo), oppure di zinco o di plastica. Per le grandi superfici
si preparano le tinte in vasi di vetro o di plastica o di terracotta bianca.
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2.
Calce
La calce è ottenuta
dalla cottura di sassi calcarei nella fornace con fuoco a legna e dal successivo
spegnimento in fossa. CaCO3 CaO + CO2 il carbonato di calcio attraverso
la cottura libera l'anidride carbonica e rimane l'ossido di calcio che è
la calce viva
CaO + H2O Ca(OH)2 la calce viva si spegne nell'acqua e diventa
idrato di calcio cioè calce spenta Plinio consiglia di usare la calce spenta
da almeno tre anni. Secondo la maggioranza degli specialisti un anno è sufficiente
per evitare la cosiddetta "fioritura dei bottoni", cioè i calcinaroli che possono comparire
a danno della pittura. Si può valutare che la calce è ben spenta quando
si appiccica come colla al ferro della cazzuola, mentre non è ancora pronta
se la cazzuola esce pulita. Generalmente per l'affresco si preferisce la
calce untuosa detta "grassello". Per accertarsi della buona qualità del
grassello, se ne scioglie una piccola quantità in un recipiente d'acqua.
Se il giorno seguente si è formata una pellicola alla superficie dell'acqua,
significa che la calce è buona, cioè in grado di essere ben carbonatata.
E' anche utile avere sempre a disposizione:
LATTE DI CALCE che è grassello
allungato con acqua quel tanto che basta per ottenere un bianco da
stendere col pennello;
ACQUA DI CALCE che è il liquido limpido che rimane sopra la calce quando
si lascia riposare il latte di calce. |
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3. Sabbia
Normalmente
è sabbia di fiume. C'è chi la preferisce di cava o di frantoio, perché
le particelle sono spigolose e vengono più facilmente compattate, rendendo
più liscia la superficie dell'intonaco. In ogni caso la sabbia non deve
contenere impurità, tipo terra, vegetali, residui animali o altro. Per
lavare la sabbia, la si mette in bacinelle d'acqua che va cambiata finché
esce limpida. La sabbia lavata va asciugata al sole e setacciata. La grana
più fina è quella idonea all'ultimo strato di intonaco.
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4. Colori
I colori si sciolgono
in acqua, perciò devono essere macinati a grana finissima. L'alcalinità
della calce non permette di usare tutti i colori come nelle altre tecniche
pittoriche. In passato la tavolozza del frescante era molto ristretta.
Da un paio di secoli le indagini scientifiche hanno permesso di allargare
la gamma con pigmenti artificiali di resistenza assoluta. Alcuni affreschisti
sciolgono i colori con acqua di calce, che favorisce il processo di carbonatazione.
Si usa anche il latte di calce; in questo caso il colore risulta più sostanzioso,
non trasparente, addirittura smorto e si ravviva solo inumidendo la superficie
dipinta.
Si deve far attenzione al cambiamento di tono: i colori asciugandosi tendono
a schiarire. Occorrono almeno tre settimane per giudicare l'effetto approssimativo.
Per tale motivo è bene provare la tinta sopra la cosiddetta "pietra di
paragone" che è un blocco di terra d'ombra naturale, o sopra un pezzo
di gesso che assorbe immediatamente il colore, oppure sopra un mattone
caldo.
Ma specialmente è opportuno, dopo l'acquisto di ogni partita di colori,
prima di iniziare a lavorare, fare la prova di resistenza alla calce.
Ogni colore va mescolato con un po' di calce, conservando le mescolanze
in poltiglia per tre o quattro giorni. Lo stesso si fa mescolando il colore
con la malta.
Inoltre i colori vanno stesi su intonaco fresco, curando di tardarne l'asciugamento
per qualche giorno. Le stesse tinte si stendono su intonaco quasi asciutto.
Ognuna di queste prove singolarmente offre indicazioni di resistenza alla
calce, e il confronto di tutte le prove è utile per vedere quali sono
i colori che variano di tono o cedono in brillantezza.
Le doti che devono avere i colori per l'affresco sono:
- resistenza alla calce
- conservazione della qualità
- crescita di tono
- acquisto in brillantezza
Quei colori che danno segno di variazione sono da rifiutare perché col
tempo finirebbero col distruggersi completamente
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